Il toponimo risale alle devozione di S. Michele Arcangelo, santo protettore del paese. Un’antica tradizione colloca la nascita del paese al 560 d.C. quando i Longobardi, dopo aver sconfitto i Greci nella battaglia del Gargano, si impadroniscono del santuario dedicato a S. Michele e in segno di devozione, danno lo stesso suo nome al paese da essi fondato (Larotonda, 1999).
Nell’agro di Sant’Arcangelo si trovano insediamenti risalenti all’VIII secolo a.C., periodo in cui tutta l’area era densamente popolata da un antico popolo, gli Enotri. Nell’arco temporale identificato tra la fine del V secolo a.C. e gli inizi del IV, la valle dell’Agri viene occupata dai Lucani, un popolo guerriero di stirpe oscosabellica che conquistarono ed assorbirono gli Enotri, a questo periodo infatti risale il sito della comunità di San Brancato dove negli anni ottanta è stata scoperta un’importante necropoli, con circa duecentoventi sepolture.
Successivamente è stato rinvenuto un borgo abitato databile al IV-III secolo a.C. . La decadenza del centro di San Brancato coincide con la fondazione delle colonie latine.
Nel VII secolo vi fu l’emigrazione dei monaci bizantini, chiamati Basiliani, che lasciavano la Siria, la Libia e l’Egitto devastati dalle prime invasioni arabe. La simultaneità longobarda e bizantina porta con sé anche un problema toponomastico in quanto il nome San Brancato secondo alcuni deriverebbe da San Barbato (Branco, 1978) vescovo longobardo, secondo altri da San Pancrazio (De Filippo, 1986) questa seconda ipotesi pone il problema di rivedere in modo più critico l’origine stessa del nome Sant’Arcangelo. I Longobardi giunsero in Italia dalla Pannonia, l’attuale Ungheria, e sconfitti i Bizantini, e fondarono Sant’Arcangelo (seconda metà del VII secolo), chiamandolo così per devozione all’arcangelo Michele, loro patrono.
L’arma ed il nome non han bisogno di spiegazione: nulla meno giova ricordare che l’arcangelo san Michele era il protettore dei Longobardi.
Ultimo Aggiornamento il 10/01/2013